Quest’estate ho trascorso parte delle mie vacanze nella città in cui sono nata e ho passato l’intera adolescenza. Ti dirò, mi sono già abituata da tempo al fatto che più passa il tempo meno saranno le persone di mia conoscenza che beccherò in giro. Del resto, i millennial frequentano ormai le superiori, cominciano a uscire e a ubriacarsi come tutti noi e di questo devo farmene una ragione.

Tuttavia un pomeriggio, nel tentativo malriuscito di mimetizzarmi con i giovani d’oggi, sono stata sorpresa da un evento linguistico enigmatico e a me inspiegabile: un ragazzino che, rivolto a una mia amica, esclama: “Ci vediamo, ics ddì!”. ICS DDÌ??? Ma che roba è? Ma cos’avrà voluto dire?

Per fortuna la mia amica, abituata a quel genere di interazioni, mi ha svelato l’arcano: “Manu, XD, come l’emoticon!”. Improvvisamente ho provato tantissima solidarietà nei confronti della mia ex coinquilina quarantenne che, alle prese con un flirt via sms con un ventenne, perse parte del suo pomeriggio a cercare XD sul vocabolario, non capendo di cosa si trattasse e quasi sicura che potesse riferirsi a un numero romano.

Insomma, le generazioni cambiano e i linguaggi con loro. Ecco perché le emoji stanno prendendo piede nella comunicazione di tutti i giorni, sempre più veicolata attraverso messaggi di testo in cui l’assenza di intonazione ci costringe a trovare modi efficaci per comunicare al meglio le nostre emozioni. In fondo si parla di più di 6 miliardi di emoji inviate ogni giorno in tutto il mondo, mica noccioline!

E poiché il mondo della pubblicità è lo specchio della società cui si rivolge, non deve stupirci la diffusione di ciò che è stato ribattezzato dagli addetti ai lavori come Emoji Marketing. Quella pratica, cioè, che spinge i brand a cavalcare questo trend del momento utilizzando le emoji all’interno delle proprie azioni di marketing.

Ciò accade, per esempio, attraverso lo sviluppo di kit di emoji brandizzate che possano entrare nelle tastiere e nell’uso quotidiano degli utenti. E ciò accade anche all’interno di campagne pubblicitarie che spesso e volentieri riducono all’osso il testo per lasciare spazio a un visual totalmente permeato dalle celebri icone.

Qui ho voluto raccogliere 10 campagne pubblicitarie che usano le emoji nei propri visual e rendono bene l’idea del cammino intrapreso dal mondo della pubblicità in questa direzione. A mio avviso comincia a diventare una pratica un po’ ripetitiva che rischia, alla lunga, di omologare i messaggi pubblicitari dei vari brand, rendendoci loro immuni. Chissà se anche i grandi marchi cominceranno a vederla così!

1. Peta – La crudeltà sugli animali va oltre le parole

10 campagne pubblicitarie che usano le emoji nei propri visual

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2. Life cinemas – I film che ami, nel tuo telefono

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3. Mc Donald’s – Good times

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4. Deadpool – Anagrammi

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5. Innocence en danger – Chi chatta realmente con i tuoi figli?

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6. Ford – Non mandare emoji mentre guidi

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7. Animal Planet – Salva le tigri

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8. Durex – #CondomEmoji

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9. Domino’s Pizza – Tweet gusto pizza

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10. Bodyform – Femojis

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