Il bello della nostra generazione girovaga è che nei viaggi e nelle vite costruite, impacchettate e traslocate in giro per il mondo si ha la possibilità di conoscere un’infinità di persone e di sfumature. Se siamo fortunati, ogni volta che faremo fagotto per migrare altrove porteremo con noi un bagaglio di esperienze e conoscenze in grado di renderci consapevoli di quanto il mondo possa ispirarci in modi mai banali.

Tra Caltanissetta, Catania, Palermo e Bologna di persone interessanti ne ho conosciute un bel po’, molte di loro accomunate dalla stessa passione per la creatività e lo stesso talento nel creare uno stile unico. Oggi ti presento Giuseppe Chiappara, in arte Pglitch, illustratore (e non solo) dal gusto alchemico con la passione per i collage e l’handmade. I suoi ultimi lavori sono un viaggio in una dimensione onirica a cavallo tra sacro e profano. Se vuoi scoprire qualcosa in più su di lui, sei nel posto giusto!

Pglitch: identificati!

Ciao, mi chiamo Giuseppe Chiappara, “Cappers” per gli amici. Su internet mi trovate con lo pseudonimo di Pglitch, nella vita mi occupo di illustrazione, restauro e decorazione d’interni e al momento vivo a Milano con il mio compagno.
 Ho sempre avuto a che fare con l’arte e l’approccio con il digitale è avvenuto quasi istintivamente, come se fosse un’evoluzione dei mezzi che utilizzavo per esprimermi.

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale

Come trascorri una tua giornata tipo?

Devo essere sincero? 
Attualmente, ovvero dopo il recente trasferimento, mando il mio curriculum a chiunque abbia un PC per trovare un nuovo lavoro e spulcio siti e App per trovare offerte nei supermercati così da riuscire a far quadrare i conti. Il resto del tempo lo passo lavorando ai miei progetti e ogni tanto una birra fuori, una vita eccitante insomma. 🙂

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale

Di cosa non potresti fare assolutamente a meno?

Della mia capacità di affrontare tutto con logica, impedendo alla parte irrazionale di insorgere: senza quella potrei morire! 
E anche dell’ordine degli oggetti e delle cose intorno a me secondo un ordine geometrico. Lo so, sono malato. 🙂

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale

Qual è il tuo obiettivo?

Il mio obiettivo è quello di riuscire, un giorno, con un mio lavoro, a turbare profondamente qualcuno. Lo so, potrebbe suonare male, quasi crudele, ma è pur sempre una reazione umana. Perché parlare sempre e solo dell’amore? Tutte le altre reazioni o sentimenti sono tanto importanti quanto questa per la costruzione dell’individuo. E poi l’idea che qualcuno tornando a casa non riesca a smettere di pensare a ciò che ha visto, mi piace molto.

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale

Qual è la tua più grande fonte di ispirazione quotidiana?

La musica, assolutamente, e anche i video musicali. Partiamo dal presupposto che sono una persona molto solitaria e tendo spesso a stare in silenzio, ritagliandomi quegli spazi che servono per la concentrazione: in quel momento la musica mi aiuta tanto, anzi la trovo fondamentale.

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale

Qualche spoiler sui tuoi prossimi progetti?

Ho intenzione di contattare qualcuno che si occupi di stampa su tessuti e provare così ad esportare il mio lavoro oltre il supporto digitale e quello cartaceo. 
Inoltre voglio avvicinarmi al mondo della musica, mi piacerebbe realizzare le copertine di alcuni album, ma devo ancora comprendere come muovermi.
 Sto anche provando a capire come funziona After Effects per animare alcuni miei lavori ma la strada è ancora lunga, molto molto molto lunga. Vi farò sapere!

Intervista a Pglitch, l’illustratore conturbante tra collage e digitale