Oggi, 25 ottobre, è la Giornata Mondiale della Pasta. Lo sapevi? Devo ammetterlo, io l’ho appena scoperto. Così come ho appena scoperto che il World Pasta Day celebra proprio quest’anno il suo ventesimo anniversario! La prima edizione, infatti, ebbe luogo a Napoli nel 1998, per poi rinnovarsi anno dopo anno in tutto il mondo e approdare, quest’anno, a Dubai.
Il successo del World Pasta Day non dovrebbe stupire. Non è infatti un mistero che la pasta sia uno degli alimenti più apprezzati in tutto il mondo. Fonte d’ispirazione di chef e sfogline, ma anche di studenti e designer che nella progettazione del packaging della pasta hanno visto un’occasione d’oro per esprimere il proprio talento.
Lo dimostra questa selezione di 10 packaging della pasta creativi, che tra confezioni realmente giunte sugli scaffali e progetti di studenti ambiziosi non potrà che farti venire l’acquolina, in tutti i sensi.
Il packaging-mattarello delle fettuccine
Iniziamo con un post scritto su CIRCAQUASI un po’ di tempo fa ma sempre attuale: una confezione di fettuccine a forma di mattarello con l’occorrente per una veloce condimento posto ai suoi estremi. Il progetto, firmato dal designer brasiliano Breno Cardoso, è stato realizzato per il brand Sapore di Nonna.
La confezione cotonata un po’ fuori tema
Quando il concept di questo packaging fece il giro del web qualche anno fa non mancarono le polemiche. Perché in effetti la domanda sorge spontanea: cosa c’entrano i capelli con la pasta? Ben poco, in effetti. Un buon progettista infatti dovrebbe sempre bilanciare la creatività con la coerenza e l’efficacia comunicativa, senza lasciarsi prendere troppo la mano.
Barilla Bio: un nome una garanzia
Dove c’è Barilla c’è casa, ma anche tanta creatività!
Pasta for one: il packaging per i single creativi
Texture giocose e confezioni monoporzione: il World pasta Day è a portata di single!
La confezione intagliata di Pietro Gala
Una carta kraft, un intaglio creativo e tanta semplicità: il packaging della pasta Pietro Gala è da applausi!
Il packaging misura-porzioni per i dipendenti dalla bilancia
Nonostante ami cucinare e lo faccia spesso, devo ammettere che non sono una di quelle cuoche d’istinto che fa tutto “ad occhio” senza avvalersi di alcuno strumento di misurazione. Specialmente quando si tratta di pesare pasta e riso, basarmi su piatti o bicchieri per stabilire le quantità vorrebbe dire soccombere definitivamente al mio istinto siculo del “ma non è che è poco”? Perciò bilancia, a me! A meno che, certo, non ci pensi il packaging a sopperire alla mancanza dei giusti strumenti, come nel caso del packaging degli spaghetti firmato Tamura Design Studio!
Un packaging di “quartiere”
Queste confezioni sono il progetto di uno studente che ha voluto rendere i prodotti “interattivi”. Ogni packaging rappresenta una casa o un palazzo e il consumatore può divertirsi a ricreare la propria combinazione di ingredienti e, quindi, il proprio quartiere. Chissà se li vedremo presto sugli scaffali!
Back (or pack) to minimal
Con questo concept si va sul minimale con una scelta di icone stilizzate per ciascun formato e una carta kraft che fa molto “rustico”.
Il packaging della pasta tipografico
Per la serie “ti piace vincere facile”: prendi la pasta, mettila in un packaging creativo, fustella la confezione strizzando l’occhio alla typography et voilà, l’imballo è servito!
Questa la dedico ai colleghi copywriter
Perché sì, ok, il packaging è bello e divertente, ma: vogliamo parlare del naming???
PASTA LA VISTA COPYWRITER!!! 😀