La violenza sulle donne è un fenomeno vecchio come il cucco. Eppure perché in questi giorni se ne parla così tanto? C’è stato forse un incremento repentino nelle ultime settimane? Sarà il cambio di stagione? Chissà, forse è così.

Purtroppo, però, c’è la possibilità che i recenti avvenimenti abbiano portato i mass media a focalizzarsi su questa tematica, un po’ per cercare di porre l’attenzione sul fenomeno (fine nobile), un po’ per cavalcare il trend del momento (fine nettamente meno nobile). È la teoria dell’agenda setting, che chi ha studiato marketing forse ricorderà.

Agenda-setting: la teoria delle comunicazioni che ipotizza la possibile influenza dei mass-media sull’audience in base alla scelta delle notizie considerate “notiziabili” e allo spazio e preminenza loro concessa.

Maggiore, dunque, sarà lo spazio dedicato dai media alla violenza sulle donne, maggiore sarà la percezione che il fenomeno sia in netta crescita. Anche se la verità è che purtroppo, più o meno manifestamente, per le strade o tra le mura domestiche c’è sempre stato.

Questo non vuol dire che vorrei che i media smettessero di parlarne, è chiaro. Vorrei però che non si facesse finta che la violenza sulle donne non esista quando non lo fanno. E purtroppo non basta istituire giornate nazionali o indignarsi su Facebook. Dobbiamo intervenire in un processo di educazione dell’individuo che parte dalla tenera età e non lo molla più.

La violenza sulle donne formato campagna

In questo auspicabile contesto, la pubblicità potrebbe avere un ruolo? La risposta è: sicuramente sì. Perché se può essere efficace nell’indirizzare le nostre scelte d’acquisto e le nostre opinioni, può esserlo altrettanto nel mantenere vivo l’interesse su una tematica che merita di essere in “auge” ogni giorno, e non soltanto quando il telegiornale di turno decide di farlo.

Fortunatamente non serve attendere un futuro utopico. Non mancano già adesso, infatti, le campagne pubblicitarie che affrontano il tema della violenza sulle donne. Con creatività ma anche spesso con provocazione, perché una tematica del genere non può scindere dallo scuotere le coscienze.

Ecco dunque una selezione delle campagne pubblicitarie che, ognuna a suo modo, hanno cercato di porre i riflettori su questo fenomeno. Contro la violenza fisica, ma anche contro la violenza verbale, spesso altrettanto nociva.

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Violenza sulle donne: 15 campagne pubblicitarie d’effetto

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