Impossibile non averne ancora sentito parlare: Pokemon Go è il fenomeno del momento, che dire virale è dire poco. Sfruttando l’ambiente che ti circonda in modo non convenzionale, l’ultima app di casa Nintendo ti trascina in un mondo fantastico attraverso l’ausilio della realtà aumentata geolocalizzata.

Obiettivo del gioco: catturare i Pokemon che incontri in giro per strada o sfidarli all’interno delle apposite “palestre”. Non scendo troppo nel dettaglio perché il mio obiettivo oggi non è spiegarti cosa sia Pokemon Go, cosa che probabilmente saprai meglio di me dato che io non l’ho ancora scaricato (e non ho attualmente intenzione di farlo) mentre tu probabilmente se già un rimasto che si sveglia la notte appositamente per andare a catturare Pokemon nel bagno del tuo collega rischiando di farti investire lungo il tragitto.

Con questo post voglio invece mostrarti tre esempi di campagne pubblicitarie che hanno sfruttato Pokemon Go per veicolare il proprio messaggio. Sono tre campagne molto diverse tra loro che però hanno in comune proprio l’utilizzo della semantica di Pokemon Go per catturare l’attenzione dell’utente. Il che ci dimostra ancora una volta come il real time marketing, ovvero quelle iniziative che sfruttano le situazioni attuali per contestualizzarvi la propria comunicazione, sia una strategia che prende sempre più piede e che, se utilizzata con intelligenza, può dare i suoi frutti.

Il +1 in fondo alla lista non è in effetti una campagna ma un modo di utilizzare Pokemon Go che mi ha molto colpito, facendomi passare per un attimo la mia antipatia nei confronti di questa moda. Ma dovrai arrivare fino in fondo per scoprirlo!

1. WWF – Save ‘em all

L’ultima campagna multisoggetto di WWF ci ricorda che i Pokemon sono reali, sono cioè ispirati agli animali del mondo che meritano di avere la stessa attenzione che dedichiamo a Pokemon Go, meritano dunque di essere tutti salvati . Anche il claim va in questa direzione, giocando in modo creativo col celebre motto del cartone animato “Gotta catch’em all”.

3 campagne pubblicitarie +1 ispirate a Pokemon Go 3 campagne pubblicitarie +1 ispirate a Pokemon Go 3 campagne pubblicitarie +1 ispirate a Pokemon Go

2. Syria Go

Non solo i brand, anche gli attivisti siriani cercano di cavalcare il trend del momento per catturare non i Pokemon ma la nostra attenzione sul dramma dei bambini che vivono bloccati nelle aree colpite dalla guerra in corso. Attraverso i social network sono state diffuse le immagini che raffigurano i bambini insieme ai personaggi del gioco, che con un cartello chiedono di essere trovati e salvati.

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3. Donald Trump contro Hillary Clinton

In politica come in guerra tutto è concesso? Per Donald Trump sembra proprio di sì, tant’è che persino lui si è avvalso di Pokemon Go per attaccare la sua rivale, creando un suo alter-ego Pokemon dal nome Crooked Hillary. Il nome non è scelto a caso: crooked infatti vuol dire disonesto, marcio. E la descrizione del “Pokemon” è anch’essa ricca di colpi bassi “Spesso si trova a mentire al popolo americano, è in grado di manipolare il sistema e condivide email top secret”.

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+1. Pokemon Go per i bambini malati

Ecco un esempio di utilizzo di Pokemon Go intelligente e tutt’altro che politicamente scorretto: in questo ospedale pediatrico del Michigan la celebre app è stata utilizzata per invogliare i bambini malati a uscire dalla propria stanza, muoversi per l’ospedale e socializzare con gli altri bambini. Un’idea di un genitore che è stata subito replicata dagli altri pazienti con ottimi risultati!