Spiegare ai bambini il concetto di “malattia” o fargli comprendere il perché e il per come stanno male non è certo semplice. Se poi ciò avviene in un contesto come quello ospedaliero, è facile che l’esperienza possa rivelarsi piuttosto traumatica. Ed è qui che entra in gioco Gomo, il giocattolo interattivo nato per rivoluzionare l’interazione medico-(piccolo)paziente.
Creato dall’UX designer Lily Karatzas, Gomo è un pupazzo che sfrutta la realtà aumentata per mostrare l’interno del suo corpo, in tutte le sue declinazioni a seconda delle esigenze mediche. In questo modo il dottore può spiegare ai bambini le malattie e il funzionamento dei trattamenti medici in modo ludico e con un approccio familiare. Il piccolo paziente potrà inoltre portare Gomo sempre con sé, anche durante le TAC e le risonanze magnetiche, poiché il giocattolo nasce appositamente privo di metalli.
Come nasce l’idea di un giocattolo a realtà aumentata?
Un sondaggio effettuato dalla stessa autrice del progetto sostiene che il 62% dei bambini sia sotto stress durante le visite mediche. Sempre lo stesso sondaggio ha portato alla luce come le migliori esperienze in questo contesto siano avvenute quando i medici o le infermiere hanno adoperato giocattoli o fiabe per distrarre i bambini.
Così la Karatzas si è messa all’opera: Gomo nasce con una fisionomia volutamente particolare, così da essere presa come punto di riferimento univoco dall’app di realtà aumentata. Sempre attraverso l’app è possibile esplorare fino a 10 sistemi di corpo umano (nervoso, circolatorio, respiratorio, linfatico, muscolare, ecc). Il paziente può interagire cliccando sugli organi e visualizzando il corpo di Gomo dalle diverse angolazioni.
Il giocattolo è attualmente solo un prototipo ma ha già raccolto numerosi riconoscimenti. Speriamo di vederlo affacciare presto nelle realtà ospedaliere, per iniziare ad apprezzarne i risultati terapeutici!