Lo scorso lunedì ho dato inizio alla settimana con una campagna pubblicitaria di McDonald’s bella e minimale che grazie all’utilizzo creativo della barra di ricerca ha raggiunto il proprio obiettivo: comunicare la popolarità dei grandi classici McDonald’s.
Questo lunedì torno a parlare del grande colosso dei fast food, perché anche se è vero che amo cambiare e portare gli esempi del più ampio numero possibile di brand, è ancor più vero che quando vedo una campagna pubblicitaria creativa non posso esimermi dal segnalarla, anche se si tratta di un marchio di cui ho parlato recentemente.
McDonald’s, infatti, ha colpito ancora, e questa volta con una campagna multisoggetto realizzata da Leo Burnett Milano in occasione delle scorse Olimpiadi 2016, di cui il brand è stato ancora una volta sponsor ufficiale. Anzi, per l’esattezza “official restaurant”, come cita l’unico intervento copy presente a chiusura di ogni soggetto della campagna.
In ognuna delle creatività, infatti, è il visual a far da padrone, con invitanti primi piani dei prodotti McDonald’s su fondo flat reinterpretati di volta in volta in chiave “olimpica”: così i donuts diventano i classici anelli della ginnastica artistica, il cono gelato la torcia olimpica, i macaron le ruote delle biciclette e via dicendo.
Un’idea che vede la sua forza non solo nel legame indissolubile che crea tra prodotti McDonalds e discipline olimpiche, ma anche nel piccolo “indovinello” che pone all’utente, che si ritroverà a soffermarsi qualche secondo in più per “indovinare” la disciplina rappresentata. Un tempo che, neanche a dirlo, quando si tratta di comunicazione è più prezioso che mai!
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